Con, la mia fidanzata di allora, pensammo di adottare un bimbo a distanza. La mia compagna non esiste più (naturalmente è viva e vegeta e gode di buona salute), ma l’idea di adottare un Soiubài è rimasta viva in me. E così il 24 gennaio 2008 tramite la fondazione “Aiutare i bambini” – ONLUS ho adottato una bimba khmer. Si chiama Chanmean Keo, vive a Sihanoukville in Cambogia. È nata nel 1997, il padre (biologico) si chiama Orng Bros e fa il cameraman e guadagna circa 2,50 dollari al giorno. La mamma si chiama Noun Nueng ed è casalinga. La bambina ha due sorelle e quattro fratelli. La sua famiglia abita nella bidonville di Phnom Kiev in una casupola di proprietà con l tetto di paglia, troppo piccola per nove persone. La piccola Chanmean, grazie al progetto di sostegno a distanza può studiare nel Centro di M’Lop Tapang. Studia con impegno. La sua materia preferita è la lingua Khmer nella quale prende i voti più alti. Da grande vuole fare la cucitrice. Le piace dipingere e nuotare.
mercoledì 20 febbraio 2008
Chanmean Keo e gli altri Soiubài
Con, la mia fidanzata di allora, pensammo di adottare un bimbo a distanza. La mia compagna non esiste più (naturalmente è viva e vegeta e gode di buona salute), ma l’idea di adottare un Soiubài è rimasta viva in me. E così il 24 gennaio 2008 tramite la fondazione “Aiutare i bambini” – ONLUS ho adottato una bimba khmer. Si chiama Chanmean Keo, vive a Sihanoukville in Cambogia. È nata nel 1997, il padre (biologico) si chiama Orng Bros e fa il cameraman e guadagna circa 2,50 dollari al giorno. La mamma si chiama Noun Nueng ed è casalinga. La bambina ha due sorelle e quattro fratelli. La sua famiglia abita nella bidonville di Phnom Kiev in una casupola di proprietà con l tetto di paglia, troppo piccola per nove persone. La piccola Chanmean, grazie al progetto di sostegno a distanza può studiare nel Centro di M’Lop Tapang. Studia con impegno. La sua materia preferita è la lingua Khmer nella quale prende i voti più alti. Da grande vuole fare la cucitrice. Le piace dipingere e nuotare.
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I viaggi di Goldmund
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2 commenti:
Che bella cosa hai scritto.
Mentre leggevo ho immaginato il volto di questa piccola bimba e degli altri "soiub�i".. anche la mia nonna dopo aver perso suo figlio (mio zio), ha deciso di adottare a distanza un bimbo africano. La trovo una cosa davvero nobile. Poter dar loro un sostegno, anche se da lontano, e pensare di poter strappare loro un sorriso con quel che per noi � poco..ma per loro � tanto, � una cosa bellissima.
Un sorriso per te.
PetiteK.
Non ho fatto niente. Spero solo di averle dato una chance.
Bacio
Goldmund
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